Nel
mercato delle scommesse il business è puntare sulla vittoria della CdL nel 2006
Di
Carlo Pelanda (12-4-2005)
L’opinione prevalente è che la CdL
perderà le prossime elezioni politiche. Ma gli scenari più
tecnici indicano che le due coalizioni arriveranno sostanzialmente alla pari
nella primavera del 2006. Tale divario tra valutazioni emotive e scenario
scientifico genera una notevole opportunità di profitto nel mercato
delle scommesse. In base alle prime, la scommessa a favore della CdL, poiché data perdente, viene remunerata quasi
dieci volte in più della posta. Ed il secondo consiglia di tentarla, con
buona speranza, perché i due competitori hanno ciascuno il 50% dei
consensi proiettati. Questa rubrica, broker per hobby, è tentata di confermare
la profezia contro la CdL per incentivare più gente ad
accettare di pagare 10 a
1 chi punta su Berlusconi. Ma è troppo generosa per tenere
l’affare solo per pochi e svelerà qualche motivo per mettere dei
soldi sulla CdL. Anche per aumentarne le
probabilità di vittoria a partire dalla previsione di parità e
così incassare scommesse già fatte, il 4 marzo perfino 15 a 1 concesso da ricchi
unionisti eccitati. Il punto è capire se vi sia o meno
un’ondata inarrestabile di dissenso contro Berlusconi. I dati mostrano
che è in atto un ciclo generale di incertezza in tutta l’area
occidentale e che le popolazioni vogliono messaggi credibili
di rassicurazione (economia e sicurezza). Tale “ciclo
dell’ansia” favorisce un po’ di più la sinistra, ma
non sfavorisce necessariamente la destra se questa si dimostra capace di
produrre fiducia, come dimostrato da Bush. In Italia, Berlusconi ha ancora una
capacità potenziale di riuscirci superiore a quella di Prodi. Quindi il
da farsi per la CdL è molto chiaro: massimizzare
le rassicurazioni. Fattibile? Tecnicamente, significa aggiungere
all’offerta di riforme una lista di garanzie che convincano ciascuno che
non ci perderà. Poi un progetto speciale per il Sud molto dettagliato e
gestito direttamente da agenzie statali, e non dalle Regioni ora rosse che le
dominano, per incentivare le clientele locali a rischierarsi.
Il tutto da integrare con una mobilitazione contro il
pericolo neocomunista, senza timore di essere irrisi perchè
questa volta è vero, a cui l’Italia resta sensibile (Mannheimer lo
confermerà). L’impatto di tali azioni sui flussi elettorali
potrà dare il 53% dei seggi. E consiglia di non anticipare le elezioni
né di cambiare leader: (a) ci vuole un anno per raffinare
l’offerta di fiducia; (b) la profezia negativa permetterà alla CdL una campagna “da opposizione” che
premierà le caratteristiche di Berlusconi. Non diciamo di più se
no la scommessa torna alla pari e l’affare sfuma.
Carlo Pelanda